Come può la progettazione d’interni portare un vantaggio competitivo all’azienda e quindi profitti? Questo è il vero nocciolo della questione, il design degli uffici sta acquisendo un ruolo sempre più importante come fattore di successo di un’impresa.
La progettazione del posto di lavoro ha subito cambiamenti imposti dalle nuove tecnologie ma anche da fenomeni che passano sotto il nome di disruption.
In economia la disruption corrisponde alla disintermediazione, nella pratica di tutti i giorni significa che non esiste più il retailer in quanto tale, ma esiste la merce che viene portata a casa, ed Amazon ne è l’esempio principe.
Ma la disruption non è solo un nuovo processo di acquisto, ma è un nuovo comportamento sociale inarrestabile, lo abbiamo adottato e senza accorgercene ce lo portiamo dietro anche a lavoro.
Sono cambiate le regole del gioco e ciò ha portato una ventata di flessibilità che è penetrata in tutti gli ambienti.
Il focus dell’interior design, che rimodella gli spazi di un’azienda, è aumentare il morale ed il benessere di un’intera comunità, e dovrà tenerne conto insieme ad altri elementi che costituiscono le nuove fondamenta della progettazione d’interni.
la disruption non è solo un nuovo processo di acquisto, ma è un nuovo comportamento sociale inarrestabile
Gli spazi modellati dall’esperienza
Hai mai sentito parlare del change management? Il mondo della progettazione d’interni si è evoluto di pari passo.
Dall’inglese change management, si parla di transizione da una situazione ad un’altra delineata da un obiettivo preciso. Normalmente lo si inquadra attraverso il modello delle 4P:
- People: il lavoratore è l’utente dello spazio che si va a progettare, il successo del progetto e tenere in considerazione le sue esigenze, coinvolgendolo. Questo punto è centrale nella strategia di change management poiché la maggior parte di essi teme il cambiamento, si pone domande in merito alla privacy, alla riduzione dello spazio, al futuro.
- Process: l’evoluzione dei modelli sociali riguarda anche il modo di relazionarsi tramite le nuove tecnologie.
- Platform: le nuove tecnologie hanno cambiato il concetto di spazio reale e virtuale, occorre integrarli.
- Place: ripensare al luogo di lavoro nel suo complesso. Lo spazio del lavoro è basato sulle attività (Activity based workplace), l’autonomia e la responsabilità sono strettamente connessi ai risultati (Smart working).
Il concetto che viene sviluppato si rifà all’Experience-Driven Spaces, in pratica al centro di tutto c’è il “potenziale umano”
Il concetto che viene sviluppato si rifà all’ Experience-Driven Spaces, in pratica al centro di tutto c’è il “potenziale umano” che influisce sull’ottimizzazione dello spazio. Il risultato modifica la vita dell’azienda e dei suoi dipendenti, migliora il benessere collettivo, la comunità nel suo insieme incrementa il morale, ed in un solo concetto si inizia a coltivare la felicità.
Trovi che in un’azienda sia insolito vedere spazi dedicati alla meditazione, oppure alla cura del corpo, il cocktail bar, persino pareti per l’arrampicata?
Lo stile aziendale e la sua mission includono queste possibilità destinate a funzioni precise.
Il Co-working per condividere il talento
E’ una tendenza portata dalla start up tecnology, i muri si abbattono e i vari processi si integrano e si condividono senza spazi dedicati.
A ben vedere è troppo riduttivo parlare di muri abbattuti e condivisione del lavoro. Il passaggio che deve fare la progettazione d’interni non è così semplice altrimenti si rischia il caos.
Analizziamo per bene il processo e l’obiettivo che ha un’azienda che intende modellarsi e accrescere il proprio profitto.
E’ un dato di fatto che:
- La collaborazione è un bene per l’azienda;
- La creatività è il motore per lo sviluppo di nuovi fatturati;
- La flessibilità massimizza la produttività;
- La divulgazione dell’innovazione incrementa la velocità di accesso al mercato.
Detto ciò come si traduce in interior design questa esigenza? Non si tratta di creare uno spazio ampio multiuso e multicolore, ma di favorire i 4 concetti delineati in maniera costruttiva e non distruttiva.
Gli elementi da prendere in considerazione sono:
- Il design che favorisce l’open space
- Aree dedicate agli incontri, modellabili e multiuso
- Uso di risorse tecnologiche integrate ed accessibili
- Una buona dose di non convenzionale per gli spazi creativi
- Piante verdi ornamentali
- Mobili leggeri e all’occorrenza anche facili da movimentare
- Scrivanie spaziose
- Sedute e divani in linea con il concetto di comodità
- Area caffè
Attenzione alle mode, il concetto di “Old meets New”
Il Design degli interni, oltre alla disposizione fisica degli ambienti è comunque influenzata dalle mode che si susseguono. Stili contemporanei, avveniristici, old style o in tendenza fanno parte di una progettazione d’interni più o meno all’avanguardia.
Il quesito che si pone è quello di progettare un ambiente e far si che risulti sempre attuale, dando l’impressione di avere un passo avanti agli altri.
Il mix tra tecnologia, estetica, robustezza, spazi innovativi anche non convenzionali, insieme producono l’effetto desiderato. Si crea un link tra passato e futuro che influenza la percezione e varia nel tempo senza perdere di potenza evocativa.
E’ questo il concetto di “Old meets New”, alcuni degli elementi che lo compongono sono:
- Presenza di vetro e metallo
- Design moderno
- Rivestimenti murali con disegni astratti
- Arte antica
- Modernità del mobilio
- Inserti antichi, significativi e robusti
- Texture morbide
Uno spazio, ormai passato da moda a tendenza, che si è inserita nella filosofia progettuale è la natura intesa come Second Nature. Gli ambienti moderni includono il verde, sono ornamentali, possono appropriarsi di un’intera parete, come un polmone felice, si chiama design biofilico.
L’azienda diventa più aperta all’outdoor, le pareti non opprimono ma ispirano e liberano, un bell’aiuto per la creatività.
Quali sono i link progettuali che permettono all’azienda di usufruire della Second Nature?
- Pareti verdi vivide
- Illuminazione naturale
- Connessioni visive con gli elementi della natura
- Materiali naturali, la pietra ed il legno
- Comfort in termini di ventilazione e temperatura
La sostenibilità ambientale ed il Green Branding
Le aziende moderne si affannano per dimostrare tutta la loro sensibilità per un mondo migliore. Il marchio si avvantaggia delle politiche green che testimoniano l’impegno collettivo. Il motivo non è semplicemente buonista ed eco solidale ma più praticamente permettono di annunciare l’entrata nel futuro.
Un’azienda che guarda al futuro è migliore di default di un’azienda che non contempla la green branding strategy.
L’effetto è positivo non solo per la clientela ma soprattutto per i dipendenti che si sentono maggiormente connessi per un obiettivo moralmente elevato.
L’azienda acquisisce quindi una responsabilità sociale e lo testimonia anche nella progettazione degli ambienti.
Lo fa integrando nella propria mission il contributo all’ambiente, tramite la selezione dei materiali, la condivisione di progetti corporativi, la scelta di tecnologie che consumano meno.
Un’azienda che guarda al futuro è migliore di default di un’azienda che non contempla la green branding strategy.
Conclusioni finali
Torniamo alla domanda iniziale: può la progettazione d’interni migliorare il profitto di un’azienda?
La risposta è si poiché un ambiente interagisce fortemente con l’umore di un singolo dipendente e con il sentimento di un’intera comunità.
L’essere umano è speciale perché si connette all’ambiente ed alle persone attraverso i propri sensi. Le sue emozioni si amplificano oppure si rinchiudono a seconda di ciò che lo circonda.
La fiducia in se e nell’organizzazione di cui fa parte, dipende anche da come vengono organizzati e pensati gli spazi, lo sperimentiamo ogni volta che ci rechiamo in un luogo che non conosciamo.
L’impressione del luogo è un messaggio esplicito che regola l’umore ed il nostro livello di apertura verso gli altri.