Se avete mai visitato gli uffici di una grande multinazionale, molto probabilmente vi sarà capitato di osservare, appesi alle pareti delle sale riunioni più importanti, dei quadri dall’apparenza enigmatica: grandi tele con forme sfocate, colori che si dissolvono l’uno nell’altro, composizioni che a prima vista potrebbero sembrare prive di significato. Molto spesso si tratta di opere di Mark Rothko, il maestro dell’espressionismo astratto che molti considerano il Leonardo da Vinci della pittura astratta.
Ma perché proprio Rothko nell’ufficio moderno? Perché questi quadri dall’apparenza così eterea trovano posto negli ambienti di lavoro più strategici delle aziende? La risposta non risiede unicamente nel design, né tantomeno in una moda passeggera dell’arte contemporanea. Dietro questa scelta si nasconde una precisa strategia neuroscientifica che affonda le radici nella **psicologia ambientale** e negli studi più avanzati sulla percezione visiva.
La Teoria dell’Elaborazione Visiva: Quando l’Arte Incontra la Scienza
Per comprendere il fenomeno Rothko negli uffici, dobbiamo introdurre un concetto fondamentale della neuroscienza cognitiva: la **Teoria dell’Integrazione delle Caratteristiche** di Anne Treisman. Questa teoria, applicata agli spazi professionali, spiega come il nostro cervello reagisce diversamente a stimoli visivi più o meno definiti.
Il principio è cristallino: più il concetto della figura è impreciso e sfocato, maggiore sarà il senso di astrazione che avvertiremo. Ma cosa significa questo in termini pratici per il nostro cervello immerso nel lavoro d’ufficio?
Quando osserviamo un’opera di Rothko, con i suoi contorni indefiniti e le sue forme che sembrano dissolversi nell’aria, il nostro cervello attiva processi cognitivi completamente diversi rispetto a quando scrutiamo, ad esempio, un grafico dettagliato o una fotografia nitida. L’astrazione visiva stimola quello che i neuroscienziati definiscono **pensiero divergente**, una modalità cognitiva associata alla creatività e alla risoluzione innovativa dei problemi.
L’Architettura Neurale della Creatività
Esiste una ragione ancora più profonda per cui l’arte astratta funziona negli ambienti lavorativi. Recenti studi di neuroimaging hanno rivelato cosa accade esattamente nel nostro cervello quando osserviamo arte astratta. Attraverso la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno osservato che:
– Si attiva la **rete neurale di default**, associata all’immaginazione e al pensiero creativo
– Diminuisce l’attivazione della **corteccia prefrontale dorsolaterale**, responsabile del controllo inibitorio
– Aumenta la comunicazione tra aree cerebrali normalmente poco connesse
Questo “rimescolamento” delle connessioni neurali è esattamente ciò che favorisce l’insorgere di idee innovative. Il pensiero astratto permette alla mente di “riposare” dai processi analitici intensivi, pur mantenendo un’attività cerebrale benefica per la creatività.
Il Caso della Geico e l’Evidenza Empirica
Un esempio concreto di questa applicazione si trova nella sede italiana della Geico, dove prevalgono le aree dedicate al benessere integrate con opere d’arte astratta strategicamente posizionate. I risultati? Una riduzione generalizzata dello stress dei dipendenti e un aumento della soddisfazione lavorativa. In questo particolare caso è la lungimiranza del suo fondatore a rendere l’ambiente particolarmente rilassante, non manca un pianoforte e persino un’area dedicata al teatro.
Le ricerche dimostrano che l’esposizione ad arte astratta durante le pause può migliorare significativamente le performance creative nelle ore successive. Tuttavia, non tutti i quadri astratti funzionano allo stesso modo negli spazi professionali.
Oltre Rothko: I Principi dell’Astrazione Efficace
Gli studi di neuroarchitettura hanno identificato alcune caratteristiche specifiche che rendono un’opera d’arte efficace per l’ufficio moderno:
Controllo delle prospettive visive
Occorre avere controllo sulle vedute nei luoghi di lavoro. Uno spazio chiuso o bloccato da elementi troppo invadenti spreca i benefici psicologici che può offrire la distanza visiva.
Palette cromatiche rilassanti
Le tonalità blu e verde, attivano il sistema nervoso parasimpatico, responsabile del rilassamento nell’ufficio moderno.
Assenza di dettagli iperdefniti
Forme troppo precise riportano il cervello in modalità analitica, vanificando l’effetto di riposo cognitivo necessario negli spazi lavorativi.
La Mappatura Neurale dell’Innovazione
Le neuroscienze moderne rivelano che l’arte astratta negli uffici non costituisce semplicemente una scelta estetica, ma una strategia neurofisiologica raffinata. Durante l’osservazione di opere astratte, il cervello sperimenta quello che i ricercatori definiscono “flessibilità cognitiva aumentata”.
Questa condizione è particolarmente rilevante nell’ufficio moderno, dove la capacità di passare fluidamente tra pensiero analitico e pensiero creativo rappresenta un vantaggio competitivo sostanziale. Le opere di Rothko, con la loro capacità di evocare stati contemplativi, facilitano questo processo di transizione cognitiva.
L’Applicazione Strategica: Dove e Come nell’Ufficio Moderno
Non tutti i luoghi di un ufficio, però, necessitano di grandi quadri astratti. Il pensiero astratto è particolarmente adatto alle **sale riunioni** dove si svolgono brainstorming o dove si accolgono i clienti nell’ufficio moderno. L’astrazione offre alla mente la possibilità di riposare e prepararsi per nuove sfide cognitive.
Al contrario, nelle postazioni di lavoro individuali, dove è richiesta concentrazione sui dettagli, opere troppo astratte potrebbero risultare controproducenti. Qui sono preferibili elementi naturali o geometrie più definite che supportino la focalizzazione nell’ufficio moderno.
La Psicologia Ambientale negli Spazi Professionali
La scelta di Rothko negli uffici rivela una comprensione sofisticata della **psicologia ambientale**. Questi dipinti non agiscono come semplici decorazioni, ma come modulatori neurocognitivi che influenzano sottilmente ma efficacemente gli stati mentali dei lavoratori.
L’ufficio moderno richiede spazi che supportino tanto la concentrazione intensa quanto la creatività libera. Le opere astratte di Rothko costituiscono una soluzione elegante a questa apparente contraddizione, offrendo al cervello la possibilità di alternare tra modalità cognitive diverse senza soluzione di continuità.
Il Futuro: Dall’Intuizione alla Progettazione Scientifica
Quello che un tempo era considerato semplicemente “buon gusto” nella scelta dell’arte per uffici, oggi trova una solida base neuroscientifica. Le aziende evolvono e ampliano le proprie vedute fino a percorrere strade insolite. L’arte astratta che stimola la creatività è una di queste.
Mark Rothko, probabilmente, non immaginava che le sue tele sarebbero diventate strumenti di ottimizzazione cognitiva. Eppure, la sua intuizione artistica ha anticipato di decenni scoperte scientifiche che oggi confermano il potere dell’astrazione sul cervello umano negli spazi lavorativi.
La prossima volta che vi troverete davanti a un quadro di Rothko in una sala riunioni di un bel ufficio moderno, ricordatevi che non state semplicemente osservando un’opera d’arte. Siete parte di un esperimento che come effetto principale ha la sensazione di relax e di libertà mentale che a sua volta spinge un po’ più in la la nostra mente.
Una Riflessione Personale sul Significato di Rothko
Del significato che si attribuisce ai quadri di Rothko, ciascuno può formare una sua opinione basata sulla propria sensibilità. Personalmente, ritengo che per comprendere veramente Rothko sia necessario un esperimento semplice quanto rivelatore: chiudere gli occhi.
In quel piccolissimo spazio di tempo, appena le palpebre si serrano, appare un rettangolo di colore che dipende dall’ambiente circostante. Rothko ci rivela che quella è l’unica visione che abbiamo del limite con la morte: (inteso come luogo fisico oltre la vita), un velo oltre il quale non riusciamo a vedere, ma dove scorgiamo un orizzonte che ci fa presagire l’esistenza di qualcosa.
La sua non è spiritualità convenzionale, ma un vero e proprio meccanismo che ci mostra il limite massimo a cui un essere umano può spingersi per percepire la morte. Un portale, una visione monumentale, un luogo dove tutti dobbiamo dirigerci e che ci ossessiona al punto che la mente ne forma un’immagine simile per tutti. Rothko l’ha resa manifesta.
Ecco perché i suoi quadri sono così impattanti anche in un logo apparentemente distante da un museo o una mostra d’arte: non offrono solo benefici neurocognitivi, ma ci confrontano con una prospettiva esistenziale. In un ambiente dove si prendono decisioni rilevanti e si affronta l’incertezza professionale, questa “visione del limite” può paradossalmente costituire un elemento di chiarezza mentale.
L’ufficio moderno, con le sue pressioni e complessità, trova in Rothko rilassamento cognitivo e ci trasporta in una dimensione che trascende la pura funzionalità lavorativa.
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*Il design degli spazi di lavoro è una scienza in continua evoluzione. In Progetto Design & Build, integriamo le più recenti scoperte neuroscientifiche per creare ambienti che non sono solo esteticamente eleganti e funzionali, ma scientificamente progettati per migliorare benessere e performance nell’ufficio moderno.*