Ufficio Post Covid-19: è iniziata l’era del benessere

Ufficio post Covid-19

Siamo tutti d’accordo nel dire che lo shock della pandemia sia stato di una violenza inaudita, ne ha sofferto l’individuo nel suo privato come l’intera collettività, la salute pubblica e l’economia. In tutti i settori della società si cercano soluzioni da adottare ed è così ovviamente anche per il ritorno in azienda.

In così breve tempo si fa fatica ad intravedere l’evoluzione che avrà l’Ufficio Post Covid-19, nonostante ciò sia uno sforzo necessario che occorre fare.

La risposta di breve periodo dello smart working è stata provvidenziale per molte aziende, ora però bisogna ragionare con un orizzonte temporale ben più ampio. Non è solo una questione di disponibilità di tecnologie adattive, oppure di sfruttare il momento per riorganizzare il lavoro, si tratta di far fede all’assunto principale del lavoro in ufficio e cioè la cultura organizzativa.

Ufficio post Covid-19

L’instaurarsi delle relazioni tra individui dipende dalla vicinanza fisica e dalla ripetitività dell’incontro

Quando ci rechiamo in ufficio, col passar del tempo si genera quello che lo scienziato Leon Festinger scoprì nel 1950. La teoria dell’effetto di prossimità (o di propinquità), dimostra come la tendenza a costruire relazioni profonde e complesse si generi solo con le persone che vediamo in maniera regolare.

L’instaurarsi delle relazioni tra individui dipende dalla vicinanza fisica e dalla ripetitività dell’incontro. La spiegazione per cui le aziende più innovative sono quelle che favoriscono gli incontri casuali, deriva proprio da questa teoria, come dire: “senza l’ufficio le aziende perdono di proattività innovativa e si indeboliscono”.

Dall’anti-ufficio all’ufficio del benessere

Nei decenni siamo passati dal disegnare uffici con tante piccole stanze (le cabine), a open space in cui l’atmosfera e la socialità sono stati il fulcro della spinta collaborativa. Il lavoro è diventato più creativo e per molti versi anche più semplice, per questo motivo si parla di anti-ufficio.

Con l’emergenza sanitaria mondiale qualcosa va rivisto, ma cosa di preciso? Il distanziamento attraverso il layout, i separatori in plexiglass, piuttosto che un’abbondanza di comunicazione a pavimento sono ciò che si può constatare in ogni ambiente lavorativo in tutto il mondo.

Ufficio post Covid-19

le interazioni sociali fanno parte del nostro modo di lavorare e collaborare

Oggi i dipendenti cercano uno spazio personale sicuro, in grado di rispondere in primo luogo alla paura. Certo stiamo imparando a convivere con l’emergenza e pian piano ritorna la fiducia, le aziende si organizzano e si parla di new normal.

Idealmente l’ufficio chiuso potrebbe sembrare la scelta più corretta da fare, ben presto però ciascuno di noi bramerà di tornare a cercare le interazioni sociali che fanno parte del nostro modo di lavorare e collaborare. E’ un fatto prevedibile che in se già risponde alla domanda: “Come sarà l’ufficio del futuro?”.

C’è da pensare che il design dell’ufficio, che seguiva già le linee più casual dell’anti-ufficio, debba progredire e non implodere verso la restaurazione dell’ufficio privato. Il rinnovamento passa attraverso nuove funzionalità e servizi innovativi che abbiano un’unica matrice: “il benessere”.

Le linee guide dell’Anti-Ufficio del benessere

Le persone torneranno più volentieri a lavoro se sentiranno di ritrovare un rifugio sicuro, in sostanza occorre che siano assicurati determinati protocolli:

• Eliminare il contatto ove possibile: ciò significa un’implementazione consistente di tutti i sistemi automatizzati come porte, rubinetti, erogatori di bevande ecc..
• Adeguamento dei protocolli di pulizia
• L’adesione obbligatoria di tutti gli inquilini ai nuovi standard

Nella progettazione dei nuovi uffici post Covid-19 di sicuro aumenteranno le superfici antimicrobiche, come l’argento, il legno e la pietra naturale. I colori possono svolgere la funzione di rilassamento. Gli spazi vanno ripensati per assomigliare ad oasi rigeneratrici rispetto al mondo esterno.

Il disordine dovrà essere abolito il più possibile, visto che le superfici hanno bisogno di pulizia continua. Il lavoro potrebbe virare verso soluzioni touchdown in cui le persone non si recano in ufficio per svolgere compiti routinari ma per incontrarsi e scambiare idee. Si va verso l’abolizione delle scrivanie personali visto che nella maggior parte dei casi rimarrebbero libere.

Si pensa che gli uffici nel tempo diverranno più simili a showroom, in cui la comodità e l’accoglienza si percepiranno in ogni ambiente. Il concetto di “hoteling” verso cui si stava già andando, è l’altra faccia della flessibilità. Il benessere del dipendente ha definitivamente preso il sopravvento su qualsiasi altra soluzione di design.

L’esigenza della salute è primaria, assicurata questa ci sono i bisogni psicologici, anch’essi fondamentali per tornare ad immaginare il futuro.

Il benessere del dipendente ha definitivamente preso il sopravvento su qualsiasi altra soluzione di design

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Massimiliano Notarbartolo

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